sabato 16 marzo 2013

Rimini - Intervento Sandra Polini: LGS nel turismo, appunti sulla povertà e l’alloggio negli alberghi Consiglio Comunale su “Lavoro Sfruttato” 14 marzo ’13


L'intervento di Sandra Polini 
Associazione Rumori Sinistri  
al Consiglio Comunale sul 
“Lavoro Sfruttato”  del 14.03.13


Qui il testo dell'Odg approvato
 clicca qui 



"Lavoro Gravemente Sfruttato nel turismo, appunti sulla povertà e l’alloggio negli alberghi"

Premessa
Molto recentemente, un albergatore è stato dichiarato reo di “violenza privata continuata” nei confronti di quattro dipendenti, giovani donne incontrate dall'Associazione Rumori Sinistri. Il decreto di condanna a carico dell'albergatore è stato qualificato dalla Procura come art.610 comma 1 C.P. e 81 comma secondo.
In tale contesto lavorativo le donne hanno ricorso alle cure del Pronto soccorso a causa dell’enorme mole di lavoro ed hanno subito la violenza verbale dopo aver presentato denuncia formale all’Ispettorato del Lavoro su invito degli attivisti dell’associazione.
Gli elementi che si possono sottolineare in questo momento sono due: primo, dai tribunali stanno giungendo le prime sentenze che attestano che il Lavoro Gravemente Sfruttato è foriero di violenza contro il soggetto debole, il lavoratore dipendente (nella maggioranza dei casi di sesso femminile); secondo, i lavoratori promuovono le denunce presso l’Ispettorato del Lavoro e le forze dell’ordine quando riescono a superare la propria solitudine e ricevono un appoggio socio-culturale da strutture come le associazioni o alcuni sindacalisti, particolarmente attivi.
Obiettivo
Questa è la premessa del nostro breve intervento. Per questioni di tempo ci limitiamo a analizzare, narrare e avanzare proposte su due nodi. La povertà dei lavoratori dipendenti e l’importanza dell’alloggio nei meccanismi di subordinazione e controllo nei rapporti di lavoro presso gli alberghi.

Primo nodo: Povertà e denaro.
Noi lavoratori romagnoli e non, dopo aver lavorato per decine di anni nelle aziende turistiche e aver ascoltato centinaia di biografie lavorative, abbiamo sviluppato la seguente analisi.
Gli sfruttatori del settore turistico impongono condizioni di lavoro inferiori al Contratto Nazionale del Turismo, grazie alla loro capacità di far leva sul bisogno di denaro in tempi rapidi da parte dei lavoratori. Solo chi ha un estremo bisogno di percepire un reddito, italiano e non, può accettare di lavorare circa novanta ore a settimana, senza giorno di riposo per tre mesi e percepire un salario orario di circa tre euro.
Nell’estate 2010, una lavoratrice rumena assunta con un contratto a chiamata per un’ora di lavoro alla settimana, ma costretta a lavorare 12 ore al dì e per tutti i giorni del mese, si è ammalata a causa del ritmo lavorativo. Il titolare dell’albergo si è rifiutato di accompagnarla alla Guardia Medica, per cui le condizioni della migrante sono peggiorate ed ha chiesto un sostegno sanitario ai volontari della nostra associazione.
Giunti al Pronto Soccorso, l’albergatore ha impedito fisicamente alla propria dipendente di ricevere le cure mediche. In un secondo momento, dopo aver scoperto che la cameriera ai piani ha presentato regolare denuncia all’Ispettore del Lavoro, l’imprenditore l’ha cacciata dall’azienda ed ha contattato il caporale rumeno per muovere minacce ai suoi parenti nella città natia. Nello specifico, il caporale si è recato a casa del marito della cameriera per sollecitare il ritiro della denuncia presso la DTL, come atto dovuto per evitare la violenza fisica su entrambi.
Quindi, Michaela è stata licenziata e non ha ricevuto il suo salario poiché si è rivolta allo Stato per denunciare l’illegalità subita. La ricerca della giustizia sociale e del rispetto della legalità non ha trovato nessun appoggio economico ed assistenziale negli enti statali, poiché i Comuni della Riviera Romagnola non garantisco un reddito di sostegno per chi denuncia il proprio sfruttatore. Su questo tema sarebbe bene considerare anche la situazione generale dei servizi sociali e in particolare di quelli che si occupano del Lavoro Gravemente Sfruttato.
I continui tagli al settore avvenuti negli ultimi anni e una logica aziendalistica e in pieno spirito di spending review della nostra Ausl locale, stanno minando molti percorsi.
Non è forse arrivato il momento che il Comune si occupi direttamente di questi temi?
A Tal proposito tre anni fa, durante un vertenza collettiva, abbiamo scoperto tristemente che i lavoratori vantavano un notevole credito nei confronti di un albergatore romagnolo e non possedevano nemmeno i soldi necessari per mangiare e bere tutti i giorni, dopo tre mesi di lavoro pesantissimo. Visto che il Comune di Rimini, rispetto alla vicenda specifica, non ha stanziato un piccolo contributo per soddisfare i bisogni concreti dei lavoratori del distretto del turismo, noi abbiamo aperto una colletta sociale - cassa di resistenza, grazie al contributo di attivisti di tutta l’Italia. La somma raccolta è stata essenziale per garantire le spese immediate (come il cibo) e pagare i biglietto del viaggio di ritorno nelle rispettive città d’origine.

Secondo nodo: Alloggio
Nell’estate del 2012, una cameriera di sala piemontese dopo aver denunciato presso i Carabinieri il proprio sfruttatore, un giovane albergatore romagnolo, è stata prima allontanata dal suo alloggio. Dopo aver dormito in altri alberghi a pagamento, ha deciso di abbandonare il territorio riminese e far ritorno nel suo luogo di origine, la provincia di Torino.
In questo caso, l’assenza di servizi sociali ben implementati e un lavoro di rete multi-agenzia, hanno determinato il fatto che la ragazza, dopo la denuncia, si sia sentita espulsa dal nostro territorio, proprio per l’incapacità di potersi pagare un alloggio e cercare un nuovo impiego, dopo essersi recata dai Carabinieri.
Nella stagione 2010, quindici lavoratori, dopo aver lavorato per tre mesi preso un albergo romagnolo, in assenza della retribuzione si ritrovano senza denaro ed alloggio dopo aver lasciato l’albergo, dove lavoravano e dimoravano. Essi hanno dormito per qualche giorno all’aperto, ovvero nei parchi e in spiaggia.
Di questo gruppo, sette lavoratori hanno trovato ospitalità temporanea presso le abitazioni di diversi volontari dell’associazione Rumori Sinistri, in attesa di nuova occupazione.
Dopo anni di assistenza di centinaia di lavoratori, la nostra associazione ha messo a fuoco che l’alloggio presso gli alberghi costituisce un ulteriore strumento di controllo della vita dei dipendenti e di ricatto costante. Quindi chiediamo che la Giunta Comunale debba individuare strutture abitative per i lavoratori stagionali del settore turistico non residenti per rompere questa forma di ricatto e garantire il diritto all’abitazione.
In modo più esplicito, se un dipendente degli alberghi riminesi, alloggiato presso la medesima azienda, si presentasse presso la locale DTL rischierebbe di diventare violentemente un homeless. Come sanno tutti i consiglieri comunali, il Lavoro Gravemente Sfruttato è un elemento strutturale nel turismo riminese, attestato dal fatto che il Signor Sindaco e l’Assessore al Lavoro non sono nelle condizioni per rendere pubblici i nomi degli albergatori rispettosi del contratto nazionale del turismo. Appare chiaro a questo consiglio comunale, che se in massa i lavoratori stagionali del settore turistico non residenti in modo stabile denunciassero i propri sfruttatori, si potrebbe avere un impennata degli homeless, per via della negligenza del Comune di Rimini, come di tutti gli altri comuni rivieraschi.

Conclusioni
Dopo anni di assistenza ai lavoratori ed in particolare alle donne siamo convinti che l’intervento contro la violenza e il Lavoro Gravemente Sfruttato si debba qualificare da parte della Giunta Comunale in modo complessivo su diversi fronti (sospensione delle licenze, marketing solo per aziende rispettose del contratto nazionale, autonomia nella gestione dei progetti rivolti alle vittime di tratta e grave sfruttamento lavorativo, incremento dei vigili contro le irregolarità lavorative).
Il presente intervento sollecita la giunta ad impegnarsi su due fronti:
Il Primo: potenziamento dei percorsi in essere per l'assistenza alle vittime de LGS insieme allo stanziamento di un fondo ad hoc per assistere i dipendenti che denunciano l’illegalità subita
Secondo: la creazione di strutture abitative per le lavoratici in transito nel territorio, utilizzando, magari, i tanti spazi abbandonati e non utilizzati della nostra città. 
Qui il testo dell'Odg approvato: clicca qui 


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